Il Picco di Morgon
"Fu con il presidente del raggruppamento pastorale di Morgon che, quel giorno, sostituiva il pastore, che abbiamo potuto ammirare col binocolo 25 camosci maschi raggruppati sotto la Tête de la Vieille e neanche una femmina all’orizzonte".
Michel Bouche, tecnico patrimonio nel Briançonnais
11 I patrimoni da scoprire
- Fauna
Fagiano di monte
In primavera, il maschio, il cui piumaggio nero e la coda a forma di lira contrastano sotto un codrione bianco, procede a delle spettacolari parate per attirare le femmine. I mazzi di larici e di ginepri, le praterie alte sono un ambiente favorevole alla sua riproduzione, ma bisogna tenere conto della gestione del gregge e della chiusura progressiva dell’ambiente. - Fauna
Camoscio
Presto al mattino e tardi alla sera, i camosci vengono ad alpeggiare intorno alla Tête de la Vieille, del Pic de Charance o sul rovescio del Pic Jean Martin, al limite del circo di Bragousse. Quest’animale emblematico delle Alpi è dotato di un odorato e di un udito particolarmente sviluppati, che rendono difficile l’avvicinarli. È quindi più facilmente osservabile con dei binocoli… il che preserva anche la sua quiete ! - Pastoralismo
Alpeggio preservato
Il circo di Morgon accoglie in estate un gregge di quasi 1300 pecore. Nel pieno della stagione turistica, questo gregge migra verso l’alpeggio di Vallon Clapier e delle Olettes più ad est. Quest’alpeggio è oggetto di provvedimenti agro-ambientali cioè di un contratto fra il raggruppamento pastorale ed il Parco nazionale degli Ecrins che permette di proteggere sia la risorsa pastorizia che le carte vincenti ambientali dell’alpeggio. - Fauna
Lupo
La specie era stata sradicata dalla Francia all’inizio del Novecento, mentre rimanevano quasi 400 lupi in Italia nel 1980. Oggi, grazie alla protezione di cui beneficia, questo grande carnivoro si sistema piano piano verso il nord. Frequenta regolarmente l’alpeggio in estate, occasionando a volte qualche danno che é oggetto di una dichiarazione da parte delle guardie del Parco nazionale, e di un indennizzo. La presenza del pastore e dei suoi cani è però dissuasiva. - Fauna
Lagopede alpino
A vote è possibile intravedere sotto le creste nei ghiaioni un lagopede alpino che, dopo aver « pedinato » fra le pietre, prende il volo in un fulmine bianco. Annovera tra le speci più minacciate delle Alpi. Con il riscaldamento climatico, l’evoluzione dell’alpeggio, la frequentazione invernale…il futuro sembra incerto per quest’abitante delle cime.
- Fauna
L’avvoltoio fulvo
Il Pic de Morgon serve agli avvoltoi che vengono dalla riva destra della Durance, a volte in gran numero, per riprendere dell’altitudine dopo aver attraversato sopra il lago di Serre-Ponçon. Questi becchini, che si nutrono esclusivamente di carogne, hanno provocato a lungo paura e disgusto negli uomini. Eppure occupano un posto importante nella catena alimentare, eliminando rapidamente i cadaveri e limitando in questo modo i rischi di dispersione microbica e le malattie.
- Punto di vista
Cime e valli
La cima del Pic de Morgon offre un magnifico punto di vista sulle valli dell’Ubaye e della Durance. Mentre sulla riva destra di quest’ultima, si possono intravedere le Aiguilles de Chabrières, il Piolit e il Mont Guillaume, sulla riva sinistra dell’Ubaye, si vede Dormillouse. A prossimità del Pic de Morgon, si trovano la Tête de la Vieille, il Pic de Charance ed il Pic Jean Martin. In lontananza, si può scorgere il Pic de Bure e le cime innevate degli Ecrins e della Vanoise.
- Flora
Flora di altitudine
Sulle creste, la berardia subacaulis (berardia lanosa), rara e protetta, sorprende per la sua rassomiglianza con le piante del deserto. La sua rosetta grigioverde e cotonosa sembra proprio insolita in queste altitudini, dove si incontra anche il Daphne Cneorum ed il suo sorprendente odore. Sulle parti calcari cresce la primula marginata, pianta meridionale riconoscibile dalle sue foglie dai margini ritagliati ed argentati.
- Fauna
Avifauna da falesia
La faccia nord del « Pic de Morgon » è, con le sue falesie, un luogo privilegiato da dove osservare gli uccelli rupestri. Da lì si vedono le acrobazie aeree del gracchio dal becco rosso, che rompe il silenzio con il suo breve grido stridulo, quasi metallico. Si può anche osservare il volo rapido e a gruppi dei rondoni alpini e quello, simile ad una farfalla, del tichodroma muraria le cui zampe dalle lunghe dita dotate di artigli, gli permettono di aggrapparsi alla falesia.
- Storia
Il santuario San Pietro
Da tempi immemorabili, la « cappella » che si trova vicino al lago di Morgon è la meta di un pellegrinaggio che si svolge ogni 29 giugno, giorno della San Pietro. Il rito di questo pellegrinaggio racchiude sicuramente sopravvivenze di riti pagani, come ne testimoniano questi blocchi rocciosi impressionanti che potrebbero essere stati tavole da sacrificio. Di questo santuario, abbandonato all’inizio del Novecento, sussistevano solo queste rocce tagliate grossolanamente. Fù però ricostruito in maniera identica nel giugno del 1922 da allievi del liceo professionale di Embrun. Da allora, dei festeggiamenti vi vengono di nuovo organizzati ogni anno a giugno. - Fauna
Rana rossa
Unico anfibio anuro in altitudine, si riproduce nel lago di Morgno prima che quest’ultimo si prosciughi. Abituata a soggiornare in acque glaciali dove sverna senza troppe sventure, è dotata di un corpo tarchiato di quasi un decimetro, variopinto di marrone su sfondo beige e di un facies corto sormontato da due occhi dorati, esorbitati e percossi da un’indecisa palpebra.
Descrizione
Dal parcheggio di Grand Clot (1660 m) seguire la pista nella foresta fino alle Porte di Morgon, da dove si scopre ‘lomonimo circo. Quando si è nel circo, seguire la pista poi il sentiero. Passare vicino alla capanna del pastore rispettando la sua tranquillità prima di iniziare la salita spesso erosa nelle brecce dolomitiche. Seguire bene il sentiero per evitare di peggiorare l’erosione. Salire fino in cima (vecchia tavola di orientamento fulminata).Prendendo a destra, è possibile passare vicino ad un cilindro metallico posato sulla cresta nell’anno 2000, insieme a quello che si può ancora vedere sul Mont Orel. Un terzo cilindro ricopriva la cima del Mont Guillaume ma è stato smontato. Raggiungere poi la cima seguendo la spalla. Dall’alto, la vista sui due rami del lago di Serre-Ponçon è sorprendente. Per il ritorno, seguire la cresta verso il sud in direzione della Tête de la Vieille (Testa della Vecchia) (piccolo passaggio nella roccia) e raggiungere un sentiero che scende nel circo. Passa vicino al lago di Morgon ed al santuario della Saint Pierre prima di raggiungere alle Porte di Morgon, l’itinerario preso all’andata.
- Partenza : Le Grand Clot, Crots
- Comune attraversato : Crots, Savines-le-Lac e Pontis
Profilo altimetro
Raccomandazioni
Cani vietati nel circo di Morgon dal 15 giugno al 15 luglio e dal 15 agosto al 15 settembre.
En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).
Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.
En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
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Luoghi di informazione
Uffici del turismo Savines-le-Lac
9 Avenue de la Combe d'Or, 05160 Savines-le-Lac
Casa del Parco dell’Embrunais
Place de l’Église, 05380 Châteauroux-les-Alpes
Accesso stradale e parcheggi
Dalla N94 tra Crots e Savines, salire in direzione dell’abbazia di Boscodon. Proseguire sempre dritto dopo l’abbazia poi prendere la pista forestale a destra all’incrocio. Salire su 5 km fino al parcheggio di Grand Clot.
Parcheggio :
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