Da Gourniers a Embrun
Réallon
3. Da Gourniers a Embrun
Media
Difficoltà5h
Durata23,7km
Distanza+616m
Pendenza positiva-1293m
Pendenza negativaPasso
Tipo de garaRete
Rete
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Un percorso senza tempo! Raggiungere Embrun attraverso la valle del Réallon, un antico passaggio tra lo Champsaur e la Durance, per ammirare la sua architettura medievale, arcivescovile e provenzale.
22 I patrimoni da scoprire
- Fauna
Aquila minore
L'aquila di mare è un rapace di grandi dimensioni, facilmente riconoscibile per la parte inferiore bianca e la testa grande, spesso color cioccolato. Tuttavia, può essere confusa con alcune poiane comuni di colore molto chiaro. Questo migratore trans-sahariano si nutre principalmente di rettili, che caccia nelle steppe, nelle boscaglie, nei terreni incolti e nelle zone rocciose, ma anche in montagna, persino nei prati alpini. Il nido, piuttosto piccolo, è spesso costruito su alberi di pino. - Savoir-faire
Agricoltura di montagna
Per nutrire le loro famiglie e il loro bestiame, ogni generazione ha dissodato il terreno, creando terrazze ben esposte e irrigate. Poiché era difficile meccanizzare il terreno, l'agricoltura ha iniziato a diminuire intorno al 1955. - Fauna
Pernice coturnice
La pernice coturnice vive in montagna sui versanti ben esposti, come qui sul versante di Roche Méanne. Ogni due anni, le guardie del Parco nazionale degli Ecrins le censiscono su questo versante. Prima dello spuntar del giorno, partono ognuna su « quartieri » diversi con piccoli magnetofoni per imitare il canto di quegli uccelli. « « Teniamo l’orecchio attento, nell’attesa di un’eventuale risposta ». Il canto indica la presenza di un « maschio cantante ». « A volte, sentiamo solo il loro canto, ma talvolta, il silenzio della montagna viene interrotto da un fragore di battiti di ali che ci fanno sobbalzare. Abbiamo appena il tempo di contarle e di vederle tuffarsi ad alta velocità ». - Fauna
Anthus spinoletta
Quest’uccellino della famiglia dei passeriformi può rimanere invisibile svolazzando a controluce nell’azzurro del cielo. Quindi è molto discreto. Però, sa farsi sentire gridando il proprio nome : «pi-pit-pipit-pipit-pipit- e ad un tratto, al culmine del suo volo, si lascia scivolare in giù, le ali spiegate a paracadute ed emettendo un « piiiiiiiiiiiiiiiiii » giubilatorio ! Posato nell’erba dell’alpeggio, diventa difficile da distinguere fra i ciuffi dell’alta festuca. - Archeologia
Il « Clot du Fort » ed il suo canale
Di una superficie approssimativa di 30 ettari, l’altipiano, comunemente chiamato « Clot du Fort », era sin dall’Antinchità principalmente destinato alla coltivazione dei cereali. All’inizio del Novecento, un canale di una lunghezza di 2,5km circa fu costruito dal torrente della Pisse per irrigare, tramite innumerevoli canali secondari, 90 parcelle di piccole proprietà private. Mentre queste ultime furono progressivamente adibite al pascolo degli ovini, il canale cadde in disuso. Oggi semplice vestigia, un sentiero permette di seguire parzialmente il suo tracciato a belvedere. - Storia
Il castello di Réallon
Il castello di Réallon è stato forse costruito durante la Guerra dei Cento Anni. La sua ubicazione gli permetteva di comandare i diversi accessi alla valle grazie al burrone di Champas ad est dei muri di cinta, ed alla costruzione di una parte di questi ultimi su un terreno in pendio. Il castello era composto di un torrione e di grandi muri di cintache servivano da rifugio per riparare le popolazioni di Reallon in caso di attacco militare. Questi muri di cinta erano accantonati d una torre semicircolare aperta verso l’interno. Su iniziativa del comune di Réallon, questa torre, anche chiamata « Tour à la Gorge », fu completamente restaurata nel 2013 con un aiuto del Parco nazionale degli Ecrins. Fonte : Associazione « Patrimonio nel Réallonais ». - Fauna
Marmotta
Alcune vivono sull’altipiano. È l’animale più ambito dagli escursionisti.Forse avrete la fortuna di osservarlo o di sentirlo fischiare. Questo grosso roditore è visibile solo da aprile a ottobre, mentre durante la brutta stagione trova riparo nella sua tana, dove sverna. La marmotta vive in famiglia, rispettando una rigida gerarchia. I giochi, la toeletta, le risse ed i morsi assicurano la dominazione di una coppia nonché la coesione del gruppo. Ognuno partecipa alla delimitazione del territorio strofinando le proprie guance su delle rocce o deponendo escrementi e orina. Quando c’è un pericolo, la marmotta emette un fischio acuto e potente per segnalarlo alle altre. - Fauna
Biancone Jean-le-Blanc
Questo versante asciutto termofilo ospita alcuni rettili come la lucertola delle muraglie, la lucertola verde, la vipera aspide, o la biscia d’acqua. Il « Jean-le-Blanc »mangia praticamente solo rettili ! Quindi, sin dal mese di marzo, avrete la possibilità di scorgere in cielo grandi uccelli che volano insieme, alternando voltigiia e surplace come due aquiloni argentati che giocherebbero col vento. Le loro sagome chiare e tozze, la loro testa più scura non lasciano « aleggiare » nessun dubbio ! I bianconi sono tornati. - Fauna
Scoiattolo
Lo sapevate che lo scoiattolo usa un linguaggio molto elaborato ? Si tratta di un linguaggio dei segni, con delle mimiche e degli atteggiamenti, senza dimenticare i movimenti della coda. Possiede anche un linguaggio sonoro abbastanza esteso. Chioccia, ziga, grugnisce o rantola, cicala addirittura. Quindi, se non ne vedete nessuno uscire dal bosco, non fate rumore, forse avrete la fortuna di sentire quest’animale esprimersi furtivamente. - Fauna
Capriolo
Nascosto nei boschi di larici, talvolta il capriolo fa vedere la sua testa fine all’alba ed al crepuscolo. Non è sempre facile scorgere quest’animale discreto ma alcune tracce possono tradire la sua presenza, come l’impronta a forma di cuore dei suoi fragili zoccoli o i tronchi di arbusti scortecciati dallo sfregamento dei giovani legni del capriolo di un anno per toglierne gli ultimi brandelli di velluto. E a volte, risuona nel bosco un latrato sonoro e gutturale che rimbomba dal bosco. Alle vostre orecchie ! - Flora
Querce e pini
Querce e pini vivono qui insieme. Sostituiscono vecchie praterie da falciatura che una volta venivano curate dagli abitanti di Réallon. La pineta si compone di pini neri e di alcuni pini silvestri. Il pino nero dell’Austria ha gli aghi lunghi, rigidi, pungenti e di un verde scuro ; quelli del Pino silvestre sono corti, succhiellati di un verde glauco.Per la sua rusticità, il pino nero dell’Austria fu introdotto nell’Ottocento e spesso utilizzato per restaurare i terreni erosi delle montagne meridionali. Fu così qui, sul versante sud (« adroit » o « adret ») di Réallon, dove venne piantato dai servizi di Restauro in Montagna all’inizio del Novecento per stabilizzare i pendii e proteggere in questo modo il paese e la strada. - Storia
Capoluogo di Réallon
La valle di Réallon, fertile e ricca di selvaggina e pesce, fu occupata già nell'VIII secolo a.C. da un popolo ligure. - Savoir-faire
Pareti di contenimento
I muri di sostegno sono realizzati in pietra a secco. Sono conosciuti come restanques in Provenza. Nelle zone in pendenza, permettono di costruire terrazze per la coltivazione, trattenendo la terra. All'epoca, la loro costruzione permise a generazioni di contadini di vivere della loro terra, che divenne fertile e coltivabile. Oggi, molti ricercatori e artigiani stanno cercando di riappropriarsi di questa tecnica ancestrale. - Fauna
Il Merlo montano « di roccia »
Al merlo di roccia o montano piacciono le pietre ed il sole. Ci fa l’onore di una sua visita solo da aprile a fine agosto per nidificare direttamente al suolo o nell’anfrattuosità di una roccia. Petto arancione, testa blu, codrione bianco, lancia dolci e chiare strofe melodiose. - Fauna
Codirosso nero
Il Signor Codirosso nero sfoggia una cupola grigia ed una macchia bianca sulle ali, una coda ed un codrione rossicci. Uccello montano all’origine, si è adattato ad altri ambienti, basta che vi trovi un’atmosfera rocciosa, proprio come qui, sul versante di Roche Méanne. Il codirosso nero è un uccello comune, vivace e molto attivo : caccia senza tregua gli insetti, volando raso al suolo. Spesso inerpicato in alto su un muro o una roccia, lancia le sue brevi grida di allarme piegando le zampe. Il suo canto chiacchierone, punteggiato da « fruscio di carta », è caratteristico. Migratore parziale, scende nelle basse valli per trascorvi l’inverno. - Picolo patrimonio
Le capanne
Clapier è il termine usato nelle Alpi meridionali per descrivere un mucchio di pietre. Sono i resti di antiche attività agricole. Le pietre venivano rimosse per liberare i campi. In questo modo era più facile lavorare il terreno e risparmiare spazio. All'epoca, tutto veniva fatto a mano. - Flora
Il larice
L'albero re delle montagne delle Alpi meridionali, il larice è l'unica conifera a perdere gli aghi in inverno. In primavera, i suoi coni sono di un caratteristico colore viola scuro. Il larice è una delle rare specie europee a prova di marciume. Ecco perché, nonostante il fatto che si contorca quando si asciuga, viene spesso utilizzato per la carpenteria, gli abbeveratoi e altre grondaie nei villaggi di montagna. Incapace di rigenerarsi sotto il proprio sottobosco, ha bisogno di aperture naturali, a volte create da valanghe, per sviluppare i giovani germogli. Si può trovare ad altitudini superiori a 2.200 metri, dove adotta forme nane in queste zone di combattimento. Il larice che si trova in questo punto della passeggiata ha diverse centinaia di anni. - Fauna
Il cuculo grigio
Si tratta di un uccello migratore di medie dimensioni, identificato dal suo canto "cucù-cucù", da aprile a luglio, tra boschi e spazi aperti.
Le femmine cercano i nidi di piccoli passeriformi e mangiano una delle uova nel nido occupato prima di deporre le proprie. Nel nido parassitato, il pulcino del cuculo, che nasce prima degli altri, espellerà tutte le altre uova per essere allevato dai suoi genitori adottivi! - Savoir-faire
Pareti di contenimento
I muri di sostegno sono realizzati in pietra a secco. In Provenza, sono conosciuti come restanques. Nelle zone in pendenza, permettono di costruire terrazze per la coltivazione, trattenendo la terra. All'epoca, la loro costruzione permise a generazioni di contadini di trarre profitto dalla loro terra, che divenne fertile e coltivabile. Oggi, molti ricercatori e artigiani stanno cercando di riappropriarsi di questa tecnica ancestrale. - Pastoralismo
Pascolo
Il pastoralismo è una tecnica di agricoltura estensiva praticata dagli allevatori di bestiame. Sfruttano le risorse naturali per nutrire le loro mandrie. Si stima che questa pratica sia iniziata circa 10.000 anni fa. Alcuni animali con una tendenza naturale a raggrupparsi furono addomesticati. La ricerca di cibo ha poi portato l'uomo a nomadizzare queste mandrie. Questa pratica è molto importante per mantenere ambienti aperti e incoraggiare alcune specie specifiche. - Fauna
Gheppio
Il Falco è di medie dimensioni. La parte inferiore delle ali è color crema con macchie nere. Il maschio ha la testa e la parte superiore della coda di colore grigio-bluastro. Questo rapace vola rapidamente, battendo le ali in modo abbastanza continuo, alternando cambi di traiettoria, brevi planate e picchiate improvvise. La sua caratteristica è quella di fermarsi in volo, con la coda aperta a ventaglio, le ali che battono molto velocemente, alla ricerca di una preda; questo è conosciuto come il 'volo dello Spirito Santo'. - Picolo patrimonio
Le capanne
Clapier è il termine usato nelle Alpi meridionali per descrivere un mucchio di pietre. Sono i resti di antiche attività agricole. Le pietre venivano rimosse per liberare i campi. In questo modo era più facile lavorare il terreno e risparmiare spazio. A quei tempi, tutto veniva fatto a mano.
Descrizione
- Prendere l'unica strada (D241 e GR) in direzione di Réallon, poi continuare sul sentiero erboso (GR) che sale a sinistra verso il Fort de Réallon. Al bivio, non dirigersi verso L'Oussella/Le Laus, ma proseguire per il Fort de Réallon. Il Forte di Réallon era un eccellente punto di osservazione e fungeva da rifugio per i residenti locali.
Dopo aver fatto il giro del Forte, tornare sui propri passi e proseguire sul GR/GRP fino a Réallon, un autentico borgo. A Réallon, percorrere la Charrière de la Pisse fino alla Charrière Grande (parcheggio, D41), dove si possono assaggiare e acquistare sciroppi e marmellate fatti in casa. - Una volta lasciato il borgo, il GR/GRP si divide dalla D41 su un sentiero erboso che sale a sinistra verso Les Méans. Il sentiero poi si restringe, costeggiando un bellissimo muro a secco e offrendo una bella vista su Savines-le-Lac e Grand Morgon.
- Arrivati a Méans, un grazioso borgo ben restaurato e con fiori, si prosegue sulla strada e sul GR/GRP, non senza fermarsi alle fontane, poi si prende il sentiero stretto e balconato verso Puy-Sanières. Il sentiero si congiunge brevemente a una strada: salire per raggiungere il sentiero GR/GRP con splendide viste sul lago, Prunières e Puy-Sanières.
- A Les Touisses, si può godere del ruscello prima di salire, sulla sinistra, il sentiero nel sottobosco verso Clot Bouffier, un luogo di sosta tranquillo ed erboso (area di pascolo). Poi continuare sul GR/GRP: durante la salita, si unisca alla pista forestale, che è comoda in quanto sarà completamente asfaltata nel 2019. Il torrente Pisse è spettacolare.
- Poi, il Chemin de la Baume porta a un tornante: scendere a destra attraverso la foresta di Selette e Pré St Martin, che offre una vista superba sul Lago di Serre-Ponçon. Dopo 2 tornanti, girare a destra su un sentiero secondario verso il canale Reyssas e subito dopo girare a sinistra per scendere verso la chiesa di Puy-Saint-Eusèbe lungo il torrente. Dopo la chiesa, scendere e continuare a sinistra per attraversare il borgo (forno per il pane, case in pietra) e, prima di lasciare il borgo, girare il sentiero erboso che scende a destra all'inizio di un palo di cemento..
- Al termine di questo sentiero, attraversare la D109a e proseguire dritto su un secondo sentiero erboso. All'incrocio con la D9, girare a sinistra e poi a sinistra sulla prima pista forestale. Continuare dritto su questo sentiero pianeggiante fino a raggiungere la strada che scende a destra verso Le Serre. Arrivare fino alla fontana, poi prendere il Chemin des Martuches e girare a destra sulla Voie du Forest, che conduce alla D9.
- Oltrepassare la D9 e girare il sentiero di fronte, scendendo verso Les Clots e Les Champannes. Attraversare il guado e continuare sul Chemin de Chadenas, che conduce al Centro Equestre CHASP, un punto di sosta per i cavalli.
- Partenza : Les Gourniers, Réallon
- Arrivo : Club Hippique Alpin Serre-Ponçon
- Comune attraversato : Réallon, Puy-Saint-Eusèbe e Puy-Sanières
Profilo altimetro
Raccomandazioni
Portare con sé una mappa IGN Top 25 e il percorso digitale;
Cavalli addestrati (pendenze ripide, terreno variabile, durata, clima mutevole);
Informarsi prima di prendere una scorciatoia;
Fattibile da metà maggio a metà ottobre.
Cavalli addestrati (pendenze ripide, terreno variabile, durata, clima mutevole);
Informarsi prima di prendere una scorciatoia;
Fattibile da metà maggio a metà ottobre.
Cani per la protezione del gregge
En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).
Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.
En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
Racontez votre rencontre en répondant à cette enquête.
Luoghi di informazione
Uffici del turismo Chorges
Grand rue, 05230 Chorges
Accesso stradale e parcheggi
Da Gap o Embrun, proseguire per la D9 prima di unirsi alla D241. Proseguire fino al fondo della valle per raggiungere la frazione di Gourniers.
Parcheggio :
Parcheggio all'ingresso della frazione
Autore
CDTE des Hautes-Alpeshttps://cdte05.ffe.com
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